Borghi più belli d’Abruzzo: Guardiagrele

La città di pietra, immortalata da Gabriele d’Annunzio.
Così si presenta Guardiagrele, uno dei borghi più belli d’Abruzzo e tra i più belli d’Italia, incastonato in una posizione incantevole.
Un borgo dove il tempo scorre al ritmo del ferro battuto e dei dolci fatti nel forno.

Il ferro delle botteghe artigianali, che hanno reso la lavorazione di questo materiale famosa al punto di essere uno dei vanti del piccolo borgo, insieme a quella del rame.

Guardiagrele, ferro
L’altro vanto che qui batte il ritmo del tempo sono i dolci.
Proprio qui a Guardiagrele infatti sono nate le Sise delle Monache, un dolce cui la ricetta è segreta, tramandata solo da padre in figlio da generazioni e solo – quella originale almeno – nella Pasticceria Emo Lullo.
L’origine del simpatico nome di questo dolce, a base di pan di Spagna, crema e zucchero a velo, non si conosce con esattezza.
Sembra però che il nome all’origine fosse Tre Monti… Però si, se pensate che il nome riporti proprio a quella particolare parte femminile delle suore, avete ragione. Il perchè è un mistero, ma tutto questo perde importanza dopo aver dato il primo morso a questa prelibatezza.

Sise delle Monache, dolce tipico di Guardiagrele

Un’altra bella curiosità di Guardiagrele?
In pieno centro, su un lato della bella Cattedrale di Santa Maria Maggiore, c’è un enorme affresco di San Cristoforo, protettore dei viaggiatori!
Una foto lì sotto è un ricordo irrinunciabile!

il protettore dei viaggiatori a Guardiagrele

Guardiagrele in realtà è pieno di cose da vedere: il piccolo centro storico, la mostra delle radio antiche, il chiosco di San Francesco, la Galleria del Gusto, dove oltre a provare i prodotti locali (io mi sono portata via solo il liquore alla liquirizia perchè a quello proprio non resisto, ma sarebbe da andare col carrello! Tra marmellate, olio, vino, dolci… è difficile scegliere!) le ragazze offrono un bel servizio: consegnate loro l’elenco di quello che volete comprare come souvenir, girate per Guardiagrele con tutta calma, e prima di andare via tornate da loro a riprendere la vostra bella busta di souvenir tutta pronta.

In ultimo, non può mancare il lato romantico: una passeggiata al Parco della Villa Comunale, al cui centro si trova un ponticello di pietra circondato da un laghetto, da dove è possibile osservare tutta la valle che circonda il borgo, attraversata da una lunga strada piena di curve… un sogno ad occhi aperti per qualsiasi on the road addicted!

Villa Comunale di Guardiagrele

Un ultimo consiglio: fermatevi a mangiare al Ristorante Santa Chiara, dove le persone credono ancora in ciò che fanno, dove la qualità conta, i prodotti locali sono protagonisti.

Guardiagrele merita davvero almeno una giornata, per riempitevi gli occhi di tradizioni e il palato di gusto.

12 comments

  1. che bello Lu, per una volta mi sento parte integrante di uno dei tuoi post!
    E la trovo una cosa splendida!
    Gurdiagrele descritta così e “dipinta” così attraverso le tue foto, beh, è fantastica *.*

    1. Grazie MAnu!
      Mentre lo scrivevo pensavo a voi… e anche al sapore dell Sise! Ma quanto abbiamo mangiato in quei giorni? 😀

    1. I borghi li amo anche io *_*
      Sanno di cose che non esistono più… Guardiagrele me lo ha fatto ricordare!

      (grazie tesoro! :** )

  2. latito dunque sono… che fatica star dietro a tutto! Ma non smetto di leggervi, di legger te e di ripensare ai nostri momenti..
    Lucia bellissima, speciale …eri tu, insieme alle altre quella che cercavo .. sono fortunata.. Ho puntato sulle persone perchè i rapporti vengono prima di tutto (per me) e non ho sbagliato.. vivere indie, luoghi per me conosciuti, è stato magnifico e mi li hai ed avete fatti scoprire con occhi diversi..i vostri!
    Ti abbraccio forte..

    1. Sono stata fortunata io ad essere scelta per un gruppo così meraviglioso. Grazie davvero Fra, per questi splendidi giorni che ci hai fatto passare! Ho scoperto una parte d’Abruzzo che non conoscevo e che mi è rimasta nel cuore: i luoghi, la gente, il cibo, il mare… è tutto e di più! Grazie davvero!

  3. Descrizione ben fatta…ma solo di una piccolissima parte di quello che offre Guardiagrele. Come non fare visita al Museo del Duomo con l’originale dell’Incoronazione del Maestro Nicola, del 1400 e la Croce processionale cesellata in argento sempre del Maestro; come non soffermarsi al Museo archeologico che espone reperti della necropoli di Comino o al Museo delle genti e del costume….Forse non bastano poche ore per assaporare i paesaggi che dal mare Adriatico attraversando dolci colline s’inerpica sulle alte vetti della Maiella Madre: Guardiagrele terrazza d’Abruzzo cara a D’annunzio; come non basta una giornata per gustare i piatti che l’enogastronomia locale può offrire al visitatore nelle trattorie come nelle pizzerie o nei più blasonati ristoranti. Ci torni, con calma , e si goda il Paese girando tra i vicoli, tra le piazze e tra la gente .

    1. Hai ragione Sandro, manca ancora tanto… ma ci siamo stati il tempo di un pomeriggio. Troppo poco per gustare Guardiagrele.
      Ci tornerò, è sicuro, per rivedere tutto ciò che mi ha colpito già e tutto quello che ancora non ho visto…

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